Psiche e corpo rappresentano non la
dualità dell’essere umano bensì la sua unità.
Il corpo nella sua fisiologia è espressione di equilibrio – bellezza – armonia psicomotoria; non si oppone a intelligenza e a sentimenti, ma li include e li ospita in una relazione dinamica.
Nel corso della nostra storia, a causa di bisogni limitati e/o negati di calore, di movimento, di vitalità, questa relazione dinamica subisce un disequilibrio che genera disagio.
Il corpo, unico strumento che l’uomo possiede per entrare in contatto con la realtà e con gli altri, risponde a questo disagio attraverso irrigidimenti muscolari e contratture. Questi inizialmente generano un senso di fatica, di stanchezza, di malessere generale, di dolori a carico di varie parti del corpo ( testa, schiena, bacino, arti); successivamente, determinando l’accorciamento delle catene muscolari, portano verso la rigidità, il blocco, generando delle vere e proprie patologie osteo-muscolo-articolare (artrosi, scoliosi, lordosi, cervicalgie …)
Le contratture con più o meno intensità bloccano l’azione dei muscoli, la capacità di sentire sensazioni ed emozioni impedendoci di vivere la naturale espressione del nostro essere in relazione con noi, con gli altri e con l’ambiente.
Il corpo diventa uno sconosciuto, non lo si sente e non ci si accorge neanche di vivere in una gabbia coperta da una corazza.
La struttura che dovrebbe sorreggere e muovere il corpo permettendogli di esprimersi e relazionarsi secondo le sue potenzialità, lo blocca e lo imprigiona limitandone le capacità e la vitalità: si avverte la rigidità e l’incoordinazione, il dolore e la sofferenza che spesso rappresentano l’unica voce per mostrare il disagio.
Questi sintomi che ci danno fastidio e che cerchiamo di eliminare sono invece l’espressione di una sofferenza fisica ed emotiva che ci danno la possibilità di occuparci di noi: di incontrarci e di conoscerci.
Incontrare e conoscere il nostro corpo nel suo vissuto, corpo che come sostanza viva può prendere forma in rapporto ai suoi punti di partenza ripristinando un’ equilibrio psico-fisico, facendo lavorare per sé e non contro se stesso i propri muscoli, le proprie sensazioni e le proprie emozioni.
Ritrovando il nostro corpo abbiamo la possibilità di uscire dal disagio e dalla malattia, di ritrovare la dignità del nostro esistere.
La terapia
Il metodo lavora sull’allungamento delle catene muscolari e sulla propriocezione del corpo.
L’allungamento delle catene muscolari ha lo scopo di ridurre ed eliminare la causa dei dolori e riportare il corpo verso la sua fisiologia e simmetria affinché i muscoli tornino a risentire e a muoversi nel loro equilibrio statico e dinamico. Allentare le catene permette di risentire la leggerezza, la libertà, la stabilità del corpo stesso, e ritrovare la possibilità di entrare in contatto con il nostro essere, con la nostra vitalità, con la nostra creatività.
La propriocezione ci permette di conoscere in modo articolato e fluido, nel rispetto dei propri tempi, il mondo del nostro corpo: l’integrità e l’interdipendenza della sua unità muscolare, l’organizzazione delle sue funzioni alla base dell’azione, il linguaggio delle sue tensioni e resistenze, le sue sensazioni e le sue emozioni; il suo vissuto psicomotorio. La propriocezione, attraverso le sue vie neuromotorie, ci permette di generare-organizzare-articolare forme nuove di esperienze (di movimento e di relazione) affinché entrino nella nostra memoria corporea.
Nel lavoro svolto, progressivamente, si incontra e si percepisce il corpo: ci si riappropria delle contrazioni naturali, delle possibilità e potenzialità, della consapevolezza delle sensazioni ed emozioni racchiuse nelle nostre contratture, riaprendo anche la possibilità di entrare in contatto con il corpo degli altri in un clima di rispetto, di calore, di fiducia.
Con la conoscenza e con la consapevolezza del movimento che si avvicina alla sua fisiologia e all’unità psicomotoria, ritroviamo la bellezza, l’armonia e la spontaneità che sono naturalmente nel nostro corpo: torniamo ad essere protagonisti della nostra vita .